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Psiche e soma

L’inconscio è il corpo (Lacan)

Se stai cercando un percorso psicoterapeutico a seguito di una situazione che ti sta debilitando a livello somatico, il primo passo che ti inviterò a fare, se già non l’hai fatto, sarà un’accurata valutazione medica. È importante infatti innanzitutto capire se è presente un danno organico. L’eventuale diagnosi, così come il ricordo di una situazione concreta da cui il danno organico può essersi originato, possono di per sé costituire un trauma e crearti un importante disagio psicologico, fino allo sviluppo di un disturbo post-traumatico da stress. La psicoterapia potrà allora affiancarsi, in ottica integrata, all’intervento medico.
In altri casi, la medicina non sarà in grado di trovare una connessione adeguata tra gli aspetti organici e i sintomi da te lamentati. In questi casi potremo ipotizzare di trovarci nell’area dei disturbi psicosomatici, il che non significa che la tua sofferenza sia frutto della tua fantasia o della tua incapacità di prenderti cura di te stesso*. Magari semplicemente ad oggi non esistono risposte scientifiche adeguate al tuo problema. Di fatto però, quello che puoi iniziare a fare, è curare il disagio psichico che la situazione somatica ti sta comportando e usare questa difficoltà come una leva per una tua maggiore crescita e conoscenza di te.
I disturbi da sintomi somatici (come vengono definiti attualmente nel Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali) possono essere molteplici, dall’emicrania alla tachicardia, dal mal di testa alla stanchezza.
Non esiste una chiave di lettura definitiva e generale che possa permetterti di comprendere come mai hai proprio quel dolore o quel sintomo, ma potremo lavorare per scoprirlo insieme.
In tutti i casi, il nostro obiettivo sarà arrivare a sviluppare la tua capacità di prenderti cura più amorevolmente di te e arrivare a riconoscere quale parte di te ferita, più antica, spesso dimenticata o rimasta senza accudimento, parla attraverso il corpo che ti fa male.

Dolore cronico ed E.M.D.R.
Il dolore fisico può presentarsi per molte ragioni: di solito, lo intendiamo come segnale del fatto che qualcosa non funziona a livello somatico. A volte tuttavia, da sintomo che invita a prestare attenzione a un aspetto del corpo da curare, il dolore si trasforma in un’esperienza cronica, che persiste anche dopo aver attuato i necessari trattamenti medici.
Se all’origine del tuo dolore cronico ci sono stati situazioni o eventi specifici (come un incidente o un intervento chirurgico), questi potrebbero costituire una vera memoria traumatica che il tuo naturale sistema di guarigione mentale non riesce a elaborare.
Gli stessi episodi in cui il tuo dolore è stato particolarmente intenso si possono essere trasformati in ricordi traumatici, che contribuiscono a cronicizzare il problema.
Inoltre, potrebbe accadere che il tuo dolore cronico si stia accompagnando a importanti eventi della tua vita privata, come problemi relazionali o transizioni difficili.
Per tutte queste ragioni, un ottimo ausilio per il trattamento integrato del tuo dolore cronico può essere la psicoterapia E.M.D.R.. L’E.M.D.R. costituisce un metodo ampiamente documentato che, in modo chiaro e organizzato, agisce sugli aspetti neurologici e psicologici del dolore (in particolare, grazie al coinvolgimento delle regioni cerebrali dell’amigdala, dell’ippocampo e della corteccia prefrontale).
A dosi crescenti di EMDR, il tuo cervello diventa sempre meno compromesso dal dolore e sempre più aperto al rilassamento. Puoi iniziare a sentirti meno preoccupato del tuo dolore e a volte potresti avere come l’impressione che il dolore scivoli via dal tuo corpo. Tutto ciò può aiutarti a superare il senso di impotenza e mancanza di controllo per lasciare spazio a nuove risposte più adattive alla tua situazione, come la percezione di poter regolare meglio le sensazioni dolorose e di essere tornato al timone della tua vita.

Acufeni ed E.M.D.R.

L’acufene è la percezione di un suono in assenza di uno stimolo uditivo. Si distingue in oggettivo (generato dal corpo, ad es. da una contrattura muscolare) e soggettivo (idiopatico, corrispondente a un suono fantasma). Il 10-15% della popolazione generale soffre di acufene soggettivo cronico (di durata superiore a 6 mesi).
La ricerca dimostra che l’apparato uditivo è connesso al sistema limbico (parte del sistema nervoso che gestisce le emozioni) e al sistema neurovegetativo (da cui partono le reazioni automatiche del nostro corpo). Ecco perché l’acufene è un sintomo strettamente a cavallo tra psiche e soma e spesso presenta gli stessi squilibri neuroendocrini della depressione.
Non a caso, l’acufene può comparire dopo un periodo prolungato di forte stress o dopo eventi di vita traumatici.
Spesso l’acufene rappresenta un sintomo invalidante che interferisce con la vita quotidiana, e ciò accade non tanto per le caratteristiche di volume o durata dell’acufene stesso, quanto piuttosto per le personali reazioni cognitive, emotive e comportamentali. Se soffri di acufeni, potresti aver sviluppato il cosiddetto distress da acufene, che si manifesta con insonnia, difficoltà di concentrazione, mal di testa, ansia, depressione e altri sintomi post-traumatici.
Se cerchi aiuto per un acufene, ti potrebbero essere stati consigliati dei sistemi di gestione audiologica, come apparecchi uditivi, che però non agiscono sulle tue risposte emotive e psichiche al sintomo; oppure farmaci antidepressivi e benzodiazepine, che possono aiutarti a ripristinare uno stato di benessere, senza però agire sulle cause del tuo distress da acufene.
La stimolazione bilaterale utilizzata nella psicoterapia E.M.D.R. è invece un ottimo sistema che aiuta a ridurre la dimensione affettiva dei ricordi legati all’acufene e contribuisce a integrarli con le componenti della memoria somatica. Tale approccio potrà aiutarti desensibilizzando le situazioni stressanti e traumatiche legate all’esordio dell’acufene o risalenti più in generale alla tua storia di vita. Inoltre, ti condurrà a lavorare sul presente, rielaborando le immagini disturbanti che contribuiscono a mantenere i sintomi, come gli episodi nei quali l’acufene ha iniziato ad acquisire valenza negativa o quelli nei quali ti ha causato particolare malessere.

Il dolore è inevitabile, la sofferenza facoltativa (proverbio buddista)

* Uso il maschile per convenzione, ma mi rivolgo a uomini e donne indistintamente

Dott.ssa Ilaria Bianchi
Psicologa Psicoterapeuta, EMDR Pratictioner
Torino e Settimo Torinese

Dott.ssa Ilaria Bianchi

Psicologa Psicoterapeuta, EMDR Pratictioner

Partita IVA 03420850129
Iscritto all'Ordine degli Psicologi del Piemonte n° 9502

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